Il papiro P.Vindob. L1c = CPL 247

Questo papiro latino contenente due lettere relative a un certo Macedo riporta il sincronismo: XIIII · K(alendas) · August(as) · Ἐπεὶφ · κζʹ cioè 19 luglio = Epeiph 27. Dato il riferimento al mese agosto e non sestile, il papiro è successivo alla riforma augustea del calendario, ma non specifica l’anno nè se il calendario egizio sia quello vago o quello riformato. L’ipotesi più accreditata vuole che il mese sestile sia stato rinominato agosto nell’8 a.C. ma una ipotesi alternativa anticipa l’evento al 27 a.C. Se (come vuole pOxy 61.4175) si assume valida la prima ipotesi, pVindob L1c non può riferirsi al calendario vago poiché in esso la condizione 19 luglio = Epeiph 27 si verificò solo nel quadriennio prolettico 17-14 a.C. (nella serie erronea il ritmo inizialmente accelerato dei bisestili anticipò ulteriormente l’intervallo nei quali la condizione si verificò). Nel calendario riformato il mese Epeiph è uno di quelli che mantiene una corrispondenza fissa con le date romane anche negli anni intercalari. Quindi in esso dovrebbe essere sempre Epeiph 27 = 21 luglio, sia negli anni ordinari che negli anni intercalari. La condizione Epeiph 27 = 19 luglio si può giustificare soltanto se riferita a un anno del periodo giuliano erroneo. Tuttavia, detta condizione non può essersi verificata nell’ipotesi (Snyder, Skeat) che il calendario egiziano riformato abbia avuto intercalazione irregolare agganciata all’intercalazione romana, poiché in tal caso si sarebbe mantenuta costantemente la corrispondenza Epeiph 27 = 21 luglio. Invece la condizione Epeiph 27 = 19 luglio può essersi verificata nell’ipotesi (Hagedorn, Jones) di calendario egiziano riformato con intercalazione quadriennale regolare anche nel periodo erroneo, qualora ci si riferisca a un anno nel quale la distanza tra calendario romano e calendario prolettico sia stata di due giorni (dopo l’8 a.C. questo si è verificato dal 5 al 2 a.C. nell’ipotesi di serie scaligeriana). Per questo Hagedorn (ZPE 100, 1994) ha utilizzato pVindob L1c come prova dell’ipotesi di intercalazione quadriennale regolare nel calendario riformato.