Sextus Iulius Frontinus

L’erudito Sesto Giulio Frontino nacque intorno al 40 d.C. e morì probabilmente nel 103 d.C.

Citato nell’Agricola di Tacito come vir magnus, si distinse come valoroso combattente. Uomo dal carattere austero e gagliardo, venne scelto da Nerva nel 97 d.C. quale curator aquarum, cioè responsabile dell’amministrazione delle acque. L’incarico aveva essenzialmente valenza amministrativa e non politica, tuttavia l’acqua aveva presso i Romani una precipua importanza – basti ricordare che la Roma dei Cesari godeva di un approvvigionamento d’acqua sostanzialmente pari (secondo alcuni calcoli di poco superiore) a quello della città contemporanea.

Inoltre, una figura di erudito interessato dalle questioni scientifiche ma anche dai risvolti sociali come era quella di Frontino si adattava particolarmente all’incarico. Fu il senso dello stato e il desiderio di rendere un servizio alla comunità che nel periodo in cui fu curator aquarum gli fecero scrivere il De aquae ductis urbis Romae, una descrizione in due libri del sistema di acquedotti che approvvigionavano la Città Eterna. L’opera è ricca di particolari tecnici e amministrativi che la rendono godibile al curioso di tecnica romana e allo studioso dgli aspetti amministrativi.

Di frontino si ricordano anche un trattato De agrimensura, del quale a noi restano alcuni estratti, e un’opera sulla strategia militare, gli Strategemata.