L’iscrizione di Priene (iPriene 105 = OGIS 2.458 = SEG 4.490)

Seguono testo e traduzione a fronte dell’iscrizione iPriene 105 = Orientis Graeci Inscriptiones Selectae 2.458 = Supplementum Epigraphicum Graecum 4.490.

Il testo è quello stabilito da R. K. Sherk “Roman Documents from the Greek East. Senatus Consulta and Epistulae to the Age of Augustus” (Baltimore 1969), 65D II.30-77 e II.78-84.

La traduzione semiletterale, linea per linea a fianco del testo, è dell’autore di questo articolo. Si segnalano alle righe 71-72 e 76-77 i punti di maggior rilievo ai fini cronologici, per i quali la traduzione è contestata.

30

ἔδοξεν τοῖς ἐπὶ τῆς Ἀσίας

Ἕλλησιν, γνώμῃ τοῦ ἀρχιερέως Ἀπολλωνίου τοῦ Μηνοφίλου Ἀζανίτου·

ἐπε[ιδὴ ἡ θείως] διατάξασα τὸν βίον ἡμῶν πρόνοια σπουδὴν εἰσεν[ενκα]-

[μ]ένη καὶ φιλοτιμίαν τὸ τεληότατον τῶι βίωι διεκόσμη[σεν ἀγαθὸν]

ἐνενκαμένη τὸν Σεβαστόν, ὃν εἰς εὐεργεσίαν ἀνθρώ[πων] ἐπλή-

Decretarono i Greci dell’Asia

secondo il parere del gran sacerdote Apollonio di Menofilo Azanito:

poiché la provvidenza che mirabilmente ordina la nostra vita, che reca sollecitudine

e liberalità, ha disposto il bene perfetto per la nostra vita

dandoci Augusto, che riempì di virtù per il bene degli uomini

35

ρωσεν ἀρετῆς, <ὥ>σπερ ἡμεῖν καὶ τοῖς μεθ’ ἡ[μᾶς σωτῆρα χαρισαμένη]

τὸν παύσαντα μὲν πόλεμον, κοσμήσοντα [δὲ εἰρήνην, ἐπιφανεὶς δὲ]

ὁ Καῖσαρ τὰς ἐλπίδας τῶν προλαβόντων [εὐανγέλια πάντων ὑπερ]-

έθηκεν, οὐ μόνον τοὺς πρὸ αὐτοῦ γεγονότ[ας εὐεργέτας ὑπερβα-

λόμενος, ἀλλ’οὐδ’ἐν τοῖς ἐσομένοις ἐλπίδ[α ὑπολιπὼν ὑπερβολῆς,]

facendo a noi e ai nostri discendenti la grazia di un salvatore

che pone termine alla guerra e istituisce la pace, e poiché con la sua apparizione

Cesare superò le speranze di tutti coloro che portano buoni annunci,

non solo sorpassando i benefattori venuti prima di lui

ma anche non lasciando speranza di far meglio a coloro che verranno

40

ἤρξεν δὲ τῶι κόσμωι τῶν δι’αὐτὸν εὐανγελί[ων ἡ γενέθλιος ἡμέ]ρα

τοῦ θεοῦ, τῆς δὲ Ἀσίας ἐψηφισμένης ἐν Σμύρνῃ [ἐπὶ ἀνθυ]πάτου

Λευκίου Οὐολκακίου Τύλλου, γραμματεύοντος Παπ[ίωνος Διοσιεριτοῦ]

τῶι μεγίστας γ’ εἰς τὸν θεὸν καθευρόντι τειμὰς εἶναι στέφανον,

Παῦλλος Φάβιος Μάξιμος ὁ ἀνθύπατος τῆς ἐπαρχήας εὐεργέτης

e poiché il genetliaco del dio fu principio di buone nuove per il mondo ad opera sua,

avendo l’Asia deliberato a Smirne sotto il proconsole

Lucio Volcacio Tullo, essendo segretario Panionio Diosierita,

che a colui che procura i più grandi onori al dio sia un premio,

il proconsole Paolo Fabio Massimo, benefattore della provincia,

45

ἀπὸ τῆς ἐκείνου δεξιᾶς καὶ [γ]νώμης ἀπεσταλμένος ξὺν τοῖς ἄλλοις

οἷς εὐεργέτησεν τὴν ἐπαρχήαν, ὧν εὐεργεσιῶν τὰ μεγέθη λόγος

εἰπεῖν οὐδεὶς ἂν ἐφίκοιτο, καὶ τὸ μέχρι νῦν ἀγνοηθὲν ὑπὸ τῶν Ἑλλή-

νων εἰς τὴν τοῦ Σεβαστοῦ τειμὴν εὕρετο, τὸ ἀπὸ τῆς ἐκείνου γενέ-

σεως ἄρχειν τῷ βίῳ τὸν χρόνον· διὸ τύχῃ ἀγαθῇ καὶ ἐπὶ σωτηρίᾳ δεδό-

inviato dalla sua destra e volontà con gli altri

per mezzo dei quali beneficò la provincia, la grandezza dei cui benefici

nessun discorso sarebbe sufficiente a dire, anche ciò che finora era ignoto

ai Greci lo escogitò ad onore di Augusto, di iniziare dalla sua nascita

il computo del tempo civile; perciò per sorte benigna e salvezza

50

χθαι τοῖς ἐπὶ τῆς Ἀσίας Ἕλλησι, ἄρχειν τὴν νέαν νουμηνίαν πάσα[ις]

ταῖς πόλεσιν τῇ πρὸ ἐννέα καλανδῶν Ὀκτωβρίων, ἥτις ἐστὶν γενέ-

θλιος ἡμέρα τοῦ Σεβαστοῦ. ὅπως δὲ ἀεὶ ἡ {τε} ἡμέρα

στοιχῇ καθ’ ἑκάσ-

την πόλιν, συνχρηματίζειν τῇ Ῥωμαϊκῇ καὶ τὴν Ἑλληνικὴν ἡμέραν.

è sembrato bene ai Greci dell’Asia iniziare il nuovo mese

per tutte le città il nono giorno prima delle calende di ottobre, che è

il genetliaco di Augusto; e affinché questo giorno sempre

corrisponda presso

ogni città, di accordare il giorno greco a quello romano;

55

ἄγεσθαι δὲ τὸν πρῶτον μῆνα Καίσαρα, καθὰ καὶ προεψήφισται, ἀρχόμε-

νον ἀπὸ πρὸ ἐννέα μὲν καλανδῶν Ὀκτωβρίων, γενεθλίου δὲ ἡμέρας

Καίσαρος, τὸν δὲ ἐψηφισμένον στέφανον τῷ τὰς μεγίστας εὑρόντι

τειμὰς ὑπὲρ Καίσαρος δεδόσθαι Μαξίμωι τῶι ἀνθυπάτωι, ὃν καὶ ἀεὶ

ἀναγορεύεσθαι ἐν τῷ γυμ[νι]κῷ ἀγῶνι τῶι ἐν Περγάμωι τῶν Ῥω[μα]ίων

e di far iniziare il primo mese Cesare, come pure di computarlo,

dal nono giorno prima delle calende di ottobre, genetliaco

di Cesare; e il premio deliberato a colui che trovasse i più grandi

onori in favore di Cesare di darlo al proconsole Massimo, e che per sempre

sia proclamato nei giochi ginnici di Pergamo degli Augusti romani

59 Σεβαστῶν, ὅτι στεφανοῖ [ἡ Ἀσ]ία Παῦλον Φάβιον Μάξιμον εὐ[σεβ]έ[σ]- che l’Asia incorona Paolo Fabio Massimo il più pio
60

τατα παρευρόντα τὰς εἰς Καίσαρα τειμάς. ὡσαύτως δὲ ἀνα[γορεύ]εσ-

θαι καὶ ἐν τοῖς ἀγομένοις κατὰ πόλιν ἀγῶσιν τῶν Καισαρήων.

inventore di onori a Cesare; e allo stesso modo che questo sia proclamato

anche nei giochi delle feste in onore di Cesare che si tengono in ogni città;

62

ἀναγραφῆναι δὲ τὸ δελτογράφημα τοῦ ἀνθυπάτου καὶ τὸ ψήφισμα τῆς

Ἀσίας ἐν στήλῃ λευκολίθωι, ἣν καὶ τεθῆναι ἐν τῶι τῆς Ῥώμης καὶ τοῦ

Σεβαστοῦ τεμένει. προνοῆσαι δὲ καὶ τοὺς καθ’ ἕτος ἐκδίκους ὅπως

che il rescritto del proconsole sia inciso come la deliberazione

dell’Asia su una colonna di marmo bianco, e che essa sia posta nel santuario

di Roma e di Augusto; e che anche i commissari pubblici annuali provvedano a che

65

ἐν ταῖς ἀφηγουμέναις τῶν διοικήσεων πόλεσιν ἐν στήλαις λευ-

κολίθοις ἐνχαραχθῇ τό τε δελτογράφημα τοῦ Μαξίμου καὶ τὸ τῆς Ἀσίας

ψήφισμα, αὗταί τε αἱ στῆλαι τεθῶσιν ἐν τοῖς Καισαρήοις. ἀχθήσονται

οἱ μῆνες κατὰ τάδε. Καῖσαρ ἡμερῶν λαʹ, Ἀπελλαῖος ἡμερῶν λʹ,

Αὐδναῖος ἡμερῶν λαʹ, Περίτιος ἡμερῶν λαʹ, Δύστρος κηʹ, Ξανδικός λαʹ,

nelle città a capo dei distretti su colonne di marmo bianco

sia scolpito il rescritto di Massimo e la deliberazione dell’Asia,

e che le medesime colonne siano esposte nelle feste in onore di Cesare.

I mesi saranno costituiti come segue: Cesare di giorni 31, Apelleo di giorni 30,

Audneo di giorni 31, Perizio di giorni 31, Distro di 28, Xandico di 31,

70

Ἀρτεμισιὼν ἡμερῶν λʹ, Δαίσιος λαʹ, Πάνημος λʹ, Λῶος λαʹ, Γορπιαῖος λαʹ,

Ὑπερβερεταῖος λʹ· ὁμοῦ ἡμέραι τξεʹ. ἐφ’ ἕτος δὲ διὰ τὴν ἰντερκαλάριον

ὁ Ξανδικὸς ἀχθήσεται ἡμερῶν λβʹ. ἵνα δὲ ἀπὸ τοῦ νῦν στοιχήσωσιν οἱ

μῆνες καὶ αἱ ἡμέραι, ὁ μὲν νῦν ἐνεστὼς Περίτιος μὴν ἀχθήσεται μέχρι τῆς

ιδʹ, τῇ δὲ πρὸ ἐννέα καλανδῶν Φεβρουαρίων ἄξομεν νουμηνίαν μηνὸς

Artemisio di giorni 30, Desio di 31, Panemo di 30, Loo di 31, Gorpieo di 31,

Iperbereteo di 30; in tutto 365 giorni. Ma nell’anno dell’intercalare

lo Xandico sarà composto di 32 giorni. Affinché sin da ora corrispondano

i mesi e i giorni, il mese Perizio ora in corso trascorrerà fino al

14 e il nono giorno prima delle calende di febbraio porremo l’inizio del mese

75

Δύστρου, καὶ καθ’ ἕκαστον μῆνα ἀρχὴ{ι} ἔσται τῆς νουμηνίας ἡ πρὸ ἐννέα

καλανδῶν. ἡ δὲ ἐνβόλιμος ἡμέρα ἔσται πάντοτε τῶν ἰντερκαλαρίων κα-

λανδῶν τοῦ Ξανδικοῦ μηνός, δύο ἐτῶν μέσων γεινομένων.

Distro, e per ogni mese l’inizio del mese sarà il nono giorno dalle

calende. Il giorno bisestile sarà in ogni caso quello delle calende intercalari

del mese Xandico, essendoci due anni intermedi.

78

ἔδοξεν τοῖς ἐπὶ τῆς Ἀσίας Ἕλλησιν, γνώμῃ τοῦ ἀρχιερέως Ἀπολλωνίου τοῦ

Μηνοφίλου Ἀζεανείτου· ἐπεὶ τὴν νέαν νουμηνίαν ἀεὶ δεῖ ἑστᾶναι τὴν αὐτὴ[ν]

Decretarono i Greci dell’Asia secondo il parere del gran sacerdote Apollonio di

Menofilo Azanito: poiché il primo giorno del nuovo mese deve essere sempre lo stesso

80

ἅπασιν τῆς εἰς τὰς ἀρχὰς εἰσόδου κατά τε τὸ Παύλου Φαβίου Μαξίμου τοῦ ἀν-

θυπάτου διάταγμα καὶ τὸ τῆς Ἀσία<ς> ψήφισμα, ἐνποδίζεται δὲ ἡ τοῦ χρόνου

τάξις παρὰ τὰς ἐν τοῖς ἀρχαιρεσίοις ἐπικλήσεις, γείνεσθαι τὰ κατὰ τὰ

ἀρχαιρέσια μηνὶ δεκάτῳ, ὡς καὶ ἐν τῷ Κορνηλίωι νόμωι γέγραπται, ἐντὸς

δεκάτης ἱσταμένου (vacat)

per tutti dell’ingresso nelle magistrature secondo la disposizione del proconsole

Paolo Fabio Massimo e la deliberazione dell’Asia, ma l’ordine del tempo è ostacolato

dalle chiamate nei comizi, che avvenga lo svolgimento dei

comizi il decimo mese, come è scritto anche nella legge Cornelia, stando entro

la decima …

Priene fu una colonia ionica in Asia Minore (oggi in Turchia), che sorgeva alle pendici del Monte Micale (in turco Samsun Dag) di fronte alla piana attraversata dal fiume Meandro (in turco Menderes).

A Priene è stata trovata una iscrizione, mutila dell’inizio, contenente un decreto del proconsole d’Asia Paolo Fabio Massimo che introduce un nuovo calendario in Asia Minore. Il decreto stabiliva che il testo fosse esposto scolpito nel marmo bianco in tutte le città dell’Asia e in effetti frammenti di copie della medesima iscrizione sono stati trovati anche ad Apamea ed Eumenea. Il testo del decreto nell’iscrizione è seguito dal testo di un altro decreto, sempre di Paolo Fabio Massimo e relativo al periodo di svolgimento delle assemblee per eleggere i magistrati nel nuovo calendario, purtroppo mutilo dopo le prime righe.

Il nuovo calendario greco d’Asia, come quello introdotto in Egitto circa due decenni prima, perseguiva lo scopo di sincronizzare e mantenere sincronizzati i calendari provinciali col calendario romano, al prezzo delle minori modifiche possibili alle abitudini delle province, celebrando nel contempo la personalità divina dell’imperatore romano. Esso ha infatti queste caratteristiche:

  1. l’inizio dell’anno greco è posto al 23 settembre del calendario romano (compleanno di Augusto), cioè al nono giorno dalle calende di ottobre;
  2. il primo mese dell’anno greco prende il nome di Cesare; esso inizia il 23 settembre e corrisponde a ottobre, perciò ha una durata di 31 giorni;
  3. per mantenere sincronizzati i due calendari, anche gli altri mesi greci sono posti in corrispondenza con i mesi romani e ne assumono la durata: in questo modo ogni mese greco inizia il nono giorno dalle calende del mese romano cui corrisponde;
  4. anche l’anno greco risulta quindi composto ordinariamente di 365 giorni, ma prevede un giorno bisestile supplementare;
  5. il giorno bisestile, però, non è aggiunto al mese Distro, che corrisponde a febbraio, bensì al mese Xandico, corrispondente a marzo; in particolare è aggiunto all’inizio del mese (ma non è chiarito se precedesse o seguisse il primo giorno): come il dies bis sextum raddoppiava nel calendario romano il 24 febbraio, il giorno aggiunto a Xandico nel calendario greco raddoppia le calende del mese e prende il nome di calende intercalari;
  6. il decreto impone, come sembra, di interporre due soli anni intermedi tra un anno bisestile e l’altro, cioè si riconduce a un ciclo bisestile triennale;
  7. infine, si fa iniziare il nuovo calendario non dal successivo 23 settembre, ma immediatamente: poiché al momento del decreto si era in gennaio (così dice il testo), il nuovo calendario greco d’Asia entrò in vigore il nono giorno dalle calende di febbraio.

Poiché Paolo Fabio Massimo è stato console nell’anno 11 a.C. e quindi proconsole nel 10-9 a.C. e poiché inoltre il decreto fa riferimento ai primi giorni di gennaio come quelli nei quali è stato scritto, si suole datare l’iscrizione al 9 a.C. Sembra infatti difficile che egli l’abbia potuto emanare nei primi giorni del 10 a.C. appena entrato in carica come proconsole. D’altra parte, come si è detto, il decreto sembra presupporre un ciclo bisestile triennale, che, secondo l’ipotesi tradizionale, sarebbe stato abolito da Augusto nell’anno 8 a.C.

Il riferimento al ciclo triennale ha fatto di questa iscrizione uno dei documenti cardine per ogni ricostruzione della serie giuliana erronea. Esso attesta innanzi tutto la realtà del periodo dei trienni bisestili in modo indipendente dalle fonti letterarie, dalla quali primariamente è noto il fatto. Esso afferma inoltre l’esistenza della regola del triennio alla data dell’iscrizione; il fatto che questa data sia stimata assai prossima alla riforma di Augusto della regola bisestile ha tuttavia dato spazio a ragionamenti diversi.